Sono allestite  60 opere scultoree in bronzo a cera persa policrome e lavori preparatori ad olio su tela all'interno della Casa Museo – Fondazione “G. B. Cima da Conegliano” via Cima, 24 – Conegliano.

Una scultura monumentale in bronzo policromo “trans-lettera”sarà posta in piazza Cima, a testimonianza della mostra.       

Data

dal 18 settembre al 10 ottobre  2004 

Foto Opere

Video

Libretto RABARAMA

Indirizzo e Mappa

Casa Museo del Cima, in via Cima 24, Conegliano

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La Mostra

Le opere esposte rappresentano  la sintesi del  lavoro dell’artista sul tema dell’arte antropologica della quale è originale e fine rappresentante.
  “Non è la scienza che entra nel campo dell’arte, ma l’arte che diventa pensiero. L’eredità culturale non viene a sovrapporsi all’eredità genetica ma si combina con questa anticipando le operazioni funzionali ed orientative della società”
  Rabarama nasce a Roma nel 1969. Vive e lavora a Padova.
Figlia d’arte, dà prova fin da bambina di un talento innato per la scultura, compie la sua educazione artistica iscrivendosi prima al Liceo Artistico Statale di Treviso e successivamente all’ Accademia di Belle Arti di Venezia. Diplomatasi dall’Accademia a pieni voti nel 1991, prende parte fin da subito a Premi nazionali e internazionali di scultura, ottenendo sempre un ottimo successo di critica e di pubblico.
NeI 1995 ha inizio la Sua collaborazione con la galleria Dante Vecchiato, che porta l’artista a sviluppare quelle che poi diventeranno le Sue tematiche principali. E’ proprio in questo periodo che la sua ricerca pone le basi su una particolare divisione del mondo e della vita che si esprime nella negazione del libero arbitrio, nella predestinazione degli eventi e nella riduzione dell’uomo a semplice computer biologico e ad essere umano la cui unità psicosomatica si riduce a sole reazioni fisico-chimiche, quasi fosse programmato unicamente dalla genetica e dalla società, il suo programma è rimanere in vita, la volontà di vivere condiziona quindi ogni funzione dell’esistenza.                
L’espressività dei soggetti dallo sguardo assente, immersi in un loro intimo mondo da esplorare, paiono  racchiusi entro i confini della propria pelle “prigione dell’anima” e spazio per la ricerca del perché della propria esistenza, un viaggio nella realtà e nella conoscenza.
A conclusione di questa prima fase di ricerca dove la pelle diviene la tela che avvolge, protegge ma al tempo stesso invita, l’artista esporrà un gruppo di opere presso la Fondazione Mudima di Milano nel 2000.
Le opere di Rabarama hanno in comune la consapevolezza che in ogni frammento della realtà e nell’essere umano c’è l’impronta del principio originario. Di qui un’umanità in continua metamorfosi dove la negazione del libero arbitrio rappresenta la prima fase di un lavoro in continua evoluzione, se non ci fosse un fremito di libertà una scintilla di volontà nessun tipo d’arte sarebbe possibile.
Prime opere di questa seconda fase sono state esposte alla fine del 2000 alla Galleria Enrico Navarra di Parigi, nell’esposizione intitolata “Trans-formation” e a S. Ivo La Sapienza a Roma e in spazi pubblici e fondazioni quali: Fondazione Palazzo Bricherasio, Torino; Museo Dolores Olmedo Patino, Città del Messico (Messico); Museo Fleury, Lodéve (Francia); Open 2002, Lido di Venezia (Venezia) Biennale d’Arte 2003, Pechino (Cina) Musei di San Salvatore in Lauro, Roma
Allo stesso tempo la ricerca in questi due anni prosegue e lo squarcio della pelle che avvolgeva le figure lascia emergere una nuova fisionomia; la liberazione avviene oltrepassando un’ideale linea  di confine che separa l’attuale dalla precedente condizione di determinazione genetica e ambientale. Altra fase dell’esplorazione artistica di Rabarama è quella che disegna intrecci d’erba, uomini albero ricoperti di corteccia che esprime l’idea che l’uomo sia ancora radicato alla “Madre” terra, ma che allo stesso tempo l’abbandono del corpo in quanto materia e l’unico modo per la transmigrazione dell’anima. Rabarama scopre un modo originale di descrivere la figura umana, una descrizione che rimanda a precisi punti di riferimento filosofici, a questioni che sempre agitano il pensiero sulla natura e il destino dell’essere e dell’esistenza umana.
Oggi Rabarama è considerata a pieno titolo dalla critica e dal collezionismo più esigente un’artista completa grazie ai continui riconoscimenti ufficiali sia sul mercato italiano che in  quello internazionale, che l’hanno vista partecipare ad esposizioni personali in spazi pubblici museali.
La Sua produzione conta oggi, oltre la scultura in bronzo e alle tele, vetri, marmi, inclusioni di resina dei suoi più particolari modelli in terracotta, gioielli d’arte in oro e i più recenti monotipi in gomma dove la figura è rappresentata da un neonato e il colore, in questo caso, si trova all’interno del soggetto quasi a ricordare che tutto ciò che siamo è frutto di un’energia cosmica che ha dato origine all’universo.
Sono in via di svolgimento ancora diverse mostre nel 2004 e, a proseguimento della partecipazione dell’artista alla prima Biennale Cinese d’Arte Contemporanea svoltasi a Pechino, si è infatti appena conclusa una personale che da febbraio ad aprile ha visto occupare le sale e i giardini del Museo d’Arte di He Xiangning di Shenzhen con sculture di carattere monumentale e non; la stessa mostra prosegue ora a Pechino presso il Museo d’Arte Millennium Monument dove, nell’occasione, sarà presentata la scultura di Rabarama “Bozzolo”, donazione che entrerà a far parte della collezione dell’Associazione Nazionale dei Pittori Cinesi per poi essere collocata nel costruendo museo d’arte dopo l’esposizione, nel 2005, alla Biennale d’Arte Cinese. La stessa mostra poi proseguirà, sempre in Cina, a Jinan e Shangai. Ancora nel 2004, all’inizio di giugno Rabarama presenzierà con la monumentalità delle sue sculture a Oisterwijk, dove lungo il viale principale di questa città Olandese si esibiranno insieme a Rabarama, su invito ufficiale della galleria Etienne & Van Loon, artisti provenienti da ogni parte del mondo del calibro di Jeff Koons, tanto per menzionarne uno.
Il programma espositivo di Rabarama non si ferma e prosegue nel 2005 in Sud America, si prevede infatti un suo ritorno in Messico itinerando poi attraverso l’Argentina e il Venezuela.