La mostra d’arte è inserita in un’attività della Scuola Enologica di Conegliano  “Bacco e Minerva Concorso Nazionale 2007 - Istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con la FederDoc Nazionale.

Hanno aderito le Scuole Agrarie ed Enologiche d’Italia

Foto di Inaugurazione

Foto delle Opere Esposte

Commenti della Critica

Data

10  –  22 Marzo 2007

Indirizzo e Mappa

Salone del Palazzo Sarcinelli di Conegliano

Spiacenti, si è verificato un problema.
Google Maps non è stata caricata correttamente. Per i dettagli tecnici, consulta la console JavaScript.

La Mostra

Bacco, dio del vino e della gioia,  Minerva, dea della saggezza e delle arti, due figure della mitologia romana, ci vengono riproposte in questa
nuova iniziativa culturale dell'associazione "Prospettive" e curata dal suo presidente Francesco Di Leo.
Ma la chiave di lettura non ci vuole riportare alla figurazione degli dei, pensiamo al celebre Bacco di Caravaggio, quanto piuttosto ad una
loro metaforica congiunzione che ritroviamo nelle produzioni del nostro territorio, quella artistica e quella enologica, fatta sempre con saggezza.
La mostra, che proporrà opere di importanti artisti contemporanei quali Simon Benetton, Vico Calabrò, Lino Dinetto,  Franco Murer e altri, prosegue quell'opera di valorizzazione del patrimonio artistico della iconografia veneta, degli artisti che la rendono importante a livello nazionale ed
internazionale. Sarà quindi un'opportunità da non perdere per il pubblico locale, ma anche per coloro che giungeranno da fuori, per
avvicinarsi ad una cultura che nell'arte trova le forme più elevate di rappresentazione della propria identità.

Capita a volte di sentirsi spaesati come se il mondo fosse diventato troppo complicato per potersi orientare con piccoli gruzzoli di sapere personale e privato. “Leggere e capire” la realtà diventa difficile quanto “viverla”, perché in fondo siamo sempre più anestetizzati da impegni, scadenze, quantità enormi e indiscriminate di informazioni, più o meno utili.

Le proposte culturali sono in questo senso dei piccoli e salutari cortocircuiti: offrono la possibilità di ritagliarsi un po’ di tempo, uscire dai mulinelli del “già detto” e “già visto”.

Vi invitiamo perciò alla mostra “Bacco e Minerva”, dove le opere esposte non offrono solo i piaceri, le tensioni, gli sguardi vivaci della modernità, ma fondamentalmente anche la soddisfazione ai sensi nelle forme pure, nelle relazioni tra colori, linee e figure. Distrarsi significa in fondo questo, volgere gli occhi altrove, alla ricerca di nuovi stimoli e nuove idee.

Questa interessante selezione di opere s’inserisce in una serie di iniziative che hanno visto in questi ultimi anni Conegliano particolarmente sensibile nel presentare e diffondere i lavori di alcuni tra i maggiori artisti contemporanei. Si ripresenta così l’occasione di esplorare la creatività del nostro tempo grazie al contributo e al talento di firme prestigiose come Simon Benetton,  Lino Dinetto, Vico Calabrò.

Non dimentichiamo inoltre che le opere artistiche, anche le più complesse, sono intimamente rivolte a tutti e offrono letture molteplici, sensazioni e sentimenti diversi. Non esistono canoni stabili e immutabili per l’operare artistico e tanto meno per l’esperienza estetica. Un po’ come per le relazioni umane permane una felice imprevedibilità di fondo, una strana “chimica” di reazione che permette ad ognuno di vivere con distacco, o travolgente partecipazione, tutto ciò che solo in apparenza nasce come immagine o forma, ma che in realtà è destinato a diventare emozione.

Esprimiamo pertanto un doveroso e sentito ringraziamento agli organizzatori, all’associazione “Prospettive” e a tutti coloro che per passione, approfondimento, o semplice curiosità, non mancheranno a questo appuntamento.

Bacco e Minerva: il dio dell’ebbrezza, inventore del vino e la dea della sapienza, protettrice dell’intelligenza, si incontrano nello spazio fertile della pittura e della scultura. Dieci artisti contemporanei offrono il loro sguardo su un  tema, il vino, che fin dall’antichità risulta un soggetto iconografico particolarmente amato e trattato.
 Le scelta delle opere permette innanzitutto di identificare lo stile e il carattere degli artisti contemplati: l’amore per la natura si esprime nel disegno chiaro, nelle strutture rigorose di Simon Benetton; l’attenzione a pochi soggetti, carichi di valenze simboliche, si attesta nelle atmosfere sospese di Domenico Boscolo-Natta; il gusto per la rievocazione di leggende e fabule, vive nell’esperienza magica di Vico Calabrò; il gesto solenne, la statuaria eleganza nella resa della figura umana, apre il mondo di Lino Dinetto; il segno energico, il colore denso introducono la forza rustica dei paesaggi di Bruno Donadel;  la precisione e l’eleganza formale si intrecciano nelle composizioni nitide e fortemente cromatiche di Epiphany; “l’imago” classica, la linea sinuosa, il colore avvolgente evocano l’universo artistico di Franco Murer; la tensione  del segno, la pregnanza cromatica, il vigore delle forme accompagnano le creazioni di Oyrta; l’immediatezza dell’immagine, la rapidità dei toni, la luce viva introducono le nature morte di Miro Romagna; l’emozione del colore, il tratto leggero, l’armonia timbrica, segnano la figurazione di Salvino

Allontanarci per un momento dal quotidiano, talvolta ricco di accadimenti che sconvolgono l’umana sensibilità, e portarci oltre, in un viaggio nella mente, a fuggire dalla realtà dove gli obiettivi, il più delle volte, sono proiettati verso il successo, l’apparire, il protagonismo smisurato…il denaro.  Ambizioni che investono sempre di più i giovani a dispetto dei valori veri della vita. Si passa dal primo bacio ai reality-show (Pupi Avati: “….tombe della mente”), a diventeremo famosi, ricchi e stars dello spettacolo. La piazza è il grande vaso nel quale mescolare i sentimenti “i fatti propri” senza alcuna riserva  pur di far spettacolo. Il viaggio nel pensiero, la visione del bello e dell’elegante, la contemplazione della natura, l’osservazione dell’opera dell’ingegno Superione,  ci deve poter condurre, specialmente i giovani, verso il lido della serenità, dell’amore e dell’introspezione.  Tracciare, in tal modo, un itinerario di vita basato su valori autentici e stabili che assicurino  un equilibrio interiore capace di apprezzare anche le cose più semplici e rendere vera la condizione di “Homo sapiens-sapiens” per ripartire dal primo bacio.

Il richiamo alla sapienza come musa ispiratrice di ogni nostro percorso interiore che si concretizza nell’operosità. Sapienza che accompagna la mano e il cuore  dell’uomo, la sensibilità dell’artista, l’intelligenza del filosofo.  L’arte di tradurre in pratica in modo integro ed equilibrato ciò che  le abilità, il talento, il sentimento suggeriscono alla mano.